Vai ai contenuti
Siamo esseri gentili Siamo esseri gentili

Siamo esseri gentili


Qualche sera fa abbiamo partecipato al bellissimo evento Ambiens - Il Festival Verde della Bassa, due giorni di iniziative legate alla sostenibilità e insieme ad altri relatori abbiamo tenuto un intervento in apertura del Festival in occasione di "Parole libere al Parco"

Il titolo del nostro intervento è stato:
Siamo esseri gentili - sperimentare la connessione tra gentilezza e nutrimento

Il nutrimento è un atto di gentilezza.
La gentilezza è un atto di nutrimento.

Il nutrimento gentile è un’esperienza di connessione con se stessi, con il proprio cibo, con la consapevolezza che è anche il cibo che scegliamo che ci rende quello che siamo.
È connessione con la terra, i regni della natura, il cosmo; il cibo è infatti il punto di incontro tra la terra, il cosmo e l’uomo e in questo senso può divenire una profonda esperienza di gentilezza verso se stessi e il cosmo intero con tutti i suoi regni.

Siamo esseri gentili anche perché possiamo scegliere con coscienza
La conoscenza e la coscienza sono gesti di gentilezza verso noi stessi, perché ci rendono liberi, liberi anche di poter essere appunto gentili e di non subire le scelte di altri.
Ogni volta che ci nutriamo possiamo quindi conoscere, noi stessi e ciò di cui abbiamo bisogno. Il cibo che scegliamo da dove proviene? Da una terra che è stata amata e curata? Da animali che sono stati rispettati e trattati con gentilezza?
Come è stato prodotto questo cibo? Cosa contiene? Ingredienti gentili anche per la nostra salute e benessere?

Tutto questo è un’esperienza di profonda libertà!
Essere protagonisti del proprio nutrimento è estremamente prezioso.
Essere gentili con se stessi e provare a essere gentili con la terra sono gesti che passano assolutamente dall’esperienza del nutrimento.
Siamo in tanti su questo pianeta! E ogni azione, anche la più piccola ha una sua reazione, è una legge cosmica.
Il simbolo di questo Festival è un colibrì e noi conosciamo una bellissima leggenda Amerinda che così racconta:

Un giorno, dice la leggenda, ci fu un immenso incendio nella foresta.
Tutti gli animali, terrorizzati e costernati, osservavano impotenti il disastro. Solo il piccolo colibrì si diede da fare, andò a cercare qualche goccia d’acqua e con il suo becco la buttava sul fuoco. Dopo un momento l'armadillo, irritato dai suoi movimenti irrilevanti gli disse: "Colibrì, ma sei matto?! Credi davvero che con poche gocce d'acqua spegnerai l'incendio?". "Lo so, rispose il colibrì maIO FACCIO LA MIA PARTE!”. (Tratto dal libro "La parte del colibrì - La specie umana e il suo futuro" di Pierre Rabhi)

Un’azione di gentilezza può avere una grandissima potenza e risonanza.

Cosa significa questo nella pratica? Cosa significa scegliere un nutrimento gentile?
Nella mia vita significa conoscere me stessa e i miei bisogni legati al nutrimento, non solo per le materie prime che scelgo, io ho bisogno di essere serena, non tollero discussioni a tavola, ho bisogno di essere presente a me stessa quando mi nutro e di avere intorno persone che mi fanno sentire bene, che sono gentili con me, con cui io posso essere gentile, e ho anche bisogno di bellezza e armonia, ho bisogno che il mio nutrimento sia cucinato con amore, ho bisogno di cucinare con amore per gli altri, e ho soprattutto bisogno di sapere e conoscere che questo cibo nasce dall’amore, proviene da un certo tipo di agricoltura e di mano dell’uomo, che non abbia con sè sofferenza della terra e degli animali.
Ognuno può e deve trovare il proprio nutrimento gentile, conoscendo le proprie necessità e possibilità.
Nel mio nutrimento non ci sono ingredienti di origine animale, ma per fare questo ho dovuto scoprire cosa sono io, cosa sono io senza la carne, il formaggio, le uova, il pesce… cosa sono io nella mia essenza di essere umano.
Questo è un atto di gentilezza verso me stessa che mi ha permesso di non vivere un’esperienza di mancanza e privazione ma una grande ricchezza.
Ognuno può e deve trovare il proprio nutrimento gentile, che non può essere un’imposizione, un dogma, una rigidità e per questo non significa che tutti debbano fare ciò che faccio io o scegliere ciò che scelgo io.
Ma per esempio che si possa scegliere ingredienti di origine biologica o biodinamica, o comunque che provengano da una terra amata e rispettata e non depredata o avvelenata, o ancora meglio, quando possibile, coltivare almeno una parte del proprio cibo, sperimentare l’autoproduzione (tecniche di trasformazione e conservazione del cibo come la fermentazione sono estremamente virtuose per l'uomo e per la terra), anche cucinare è un gesto di gentilezza, ormai delegato all'industria alimentare, che di tutto si prende cura, fuorchè dell'uomo e della terra. O ancora scegliere prodotti animali che non provengono da allevamenti intensivi oppure scegliere di limitarne il consumo o di vivere serenamente senza nutrirsene.
L’idea che l’Amore, la Compassione e la Gentilezza riguardino solo gli esseri umani e non gli altri regni della natura, è una visione molto limitata, anche da un punto di vista spirituale e religioso, è una limitazione che soprattutto in Occidente è stata posta da qualcuno, altre filosofie contemplano questi valori umani e divini in modo molto più ampio perché necessari alla nostra felicità più profonda, perché in assenza di quelli c’è sofferenza. E la violenza è violenza a prescindere da chi la pratica e da chi la riceve. Non c’è violenza di serie b!
Sono tanti i gesti di gentilezza che possono cambiare la nostra vita quotidiana e la vita del pianeta, che possono renderci più amorevoli, perché ciò di cui ci nutriamo, influisce anche sul nostro temperamento e sulla nostra personalità, nutrendoci in modo gentile possiamo anche cambiare la qualità delle nostre relazioni, con noi stessi in primis, con il prossimo, con la terra, i suoi regni, con i nostri amici animali, e il cosmo intero.

Attraverso l’esperienza del nutrimento, che oggi ha perso fortemente il suo significato più profondo, possiamo quindi essere, essere davvero, manifestare noi stessi, possiamo essere e diventare esseri gentili che vivono in un pianeta gentile.
Che è anche il profondo significato della nostra esistenza!

Back to top